Flavia Novelli, che ringrazio con tutto il cuore, scrive nel suo blog de La teoria del transatlantico.
L’articolo comprende delle domande che mi ha posto Flavia.
Grazie infinite!
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Flavia Novelli, che ringrazio con tutto il cuore, scrive nel suo blog de La teoria del transatlantico.
L’articolo comprende delle domande che mi ha posto Flavia.
Grazie infinite!
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Oggi, Microcosmi (rubrica da me curata ne L’EstroVerso), pubblica una recensione del libro Rivelazioni d’acqua di Camilla Ziglia (Puntoacapo Editrice, 2021), recensione a firma di Annalisa Rodeghiero.
Grazie di cuore!
“È all’acqua che Camilla Ziglia sceglie di affidare le sue rivelazioni sull’esistere, all’acqua intesa come elemento naturale primigenio ma anche come ambiente naturale d’elezione cui consegnare l’anima per lasciarla andare al fondo e poi elevarla al cielo. È il lago il luogo in cui Camilla, con grazia, invita il lettore a entrare: «Stai qui, senti/ – ti piace? –/ è il mio giardino/ sulla sponda del lago». Sulla sponda, in limine dunque, sulla soglia tanto cara ai poeti dove si percepisce intera la verticalità bidirezionale dello sguardo: l’infinito tumultuoso sotto la superficie, «ventre nero del lago» e sopra, l’infinito cielo «sull’altissimo universo». Il velo d’ordine apparente è lo specchio orizzontale del lago («In superficie la calma/ delle cose compiute») quella terra di mezzo tra terrestre sommerso e celeste riflesso, tra le cose dicibili e quelle intraducibili:
La zona tra due onde
come una molla carica
conserva immobile
la verità dell’acqua
[…]”
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Essere oggetto d’interesse da parte del Prof. Giuseppe Martella è una sorta di promozione, un buon voto che rinfranca l’animo e dona energie.
L’EstroVerso (Grazia Calanna) ospita una sua recensione (dotta, articolata, lusinghiera) de La crepa madre, e io non posso che essere semplicemente contento.
Grazie di cuore al Prof. Martella e a L’EstroVerso.
“[…] Per l’opera di Tosetti si è fatto anche il nome di Tommaso Landolfi, i paradossali punti di vista, il perverso sviluppo degli intrecci, l’esibita ricercatezza del linguaggio dei suoi Racconti impossibili. Ma a me pare più congeniale il raffronto con quei narratori siciliani che fra Otto e Novecento anno inferto una torsione, da una parte mitica e dall’altra gotico-barocca, al romanzo storico-cronachistico inaugurato dal Manzoni. A partire dal “verismo” di Verga ne I vespri siciliani per esempio, passando al prospettivismo di Pirandello ne I vecchi e i giovani e alla pacata satira sociale di Lampedusa ne Il gattopardo, per arrivare all’ipnotico barocco metafisico di Gesualdo Bufalino ne La diceria dell’untore e ne Le menzogne della notte, o a quello più stralunato e favoloso di Vincenzo Consolo ne Il sorriso dell’ignoto marinaio che prende spunto da una sommossa contadina che si scatena in un piccolo paese (Alcara li Fusi) all’arrivo delle truppe di Garibaldi, per arrivare a interrogarsi sugli eventi cruciali della storia italiana, sulla posizione dell’intellettuale dinanzi ad essi e addirittura sulle possibilità della scrittura letteraria. Il “sorriso dell’ignoto marinaio” di Antonello da Messina a me pare infatti aleggiare sul volto e permeare di pacata ironia le pagine di Carlo Tosetti. […]”
Continua a leggere su L’EstroVerso…
Il blog La morte per acqua (il cui nome, tratto da La terra desolata di Eliot, è già di per sé una garanzia) ospita delle poesie da La crepa madre e un breve commento.
Grazie di cuore a Antonio Francesco Perozzi.
“La poesia di Tosetti si distingue per la sua natura “antiquaria”, concretizzata in una quadruplice attività di recupero: quella strutturale (la scansione strofica tripartita e regolare, che richiama per ordine e pulizia forse gli antichi capitoli in terzina, pur distinguendosene dal punto di vista metrico), quella – appunto – metrica (settenari e ottonari, che danno al testo un andamento ben cadenzato), quella lessicale (diversi preziosismi, come «vezzosa», «aneliti», «cagione»…), quella sintattica (un costante ricorso all’anastrofe, come in «infante svago», «aneliti finali», «macabra raccolta»…). […]”
Continua la lettura su La morte per acqua…
Il caro Alfredo Rienzi pubblica sul suo blog uno stralcio di un mio lavoro inedito: il poemetto La teoria del transatlantico.
Grazie di cuore!
Libro I – Il transatlantico Albizia
I.
Centoquarantamila di cavalli
stantuffano inauditi ai trenta nodi,
solcando sugli abissi e fondivalle.
Al faro di Ambrose! E dietro le spalle
al Nastro puntando Zena scompare,
poi Gibilterra – fu nel trentatré -.
Continua la lettura su Di sesta e di settima grandezza – Avvistamenti di poesia…
Grazia Calanna, che ringrazio per la stima che mi dimostra da anni, mi intervista.
“Non credo che la poesia abbia una lingua ideale, piuttosto penso che ogni autore abbia (o debba cercare) la propria lingua ideale, la prima forma, il primo “stampo” che si imprime nella sostanza caotica. La lingua – perdonate la considerazione ovvia – è un concerto di suoni, quindi ogni autore dovrebbe avere un’orchestra con la quale esiste una chiara, netta risonanza, rispetto a tutte le altre orchestre esistenti. Proprio in quanto “concerto di suoni”, la lingua evolve nel tempo. Questa è la ragione per cui il mio linguaggio spesso e volutamente si allontana, a ritroso, dai giorni nostri.
L’inabissarsi di molti vocaboli e la comparsa di altri, la riduzione del vocabolario personale (nonché la diffusione virulenta di anglicismi) ha variato definitivamente i suoni della nostra lingua, oltre ad impoverirla; è per tale ragione che io sono legato a una lingua italiana ormai superata. […]”
Continua la lettura ne L’EstroVerso…
[fotografia di Giorgia Monti – A ben guardare]
E’ una piacevole sensazione leggere che La crepa madre susciti visioni molto differenti fra i vari lettori.
Questa è l’interpretazione di Luigi Paraboschi, che ringrazio di cuore.
Grazie anche a Claudia Zironi.
“[…] Un lungo pellegrinaggio quello di Tosetti, capace di esporre e sostenere con tenacia e con forza poetica (la parte in versi è quasi completamente composta da ottonari e possiede una ricchezza linguistica da fare invidia non soltanto ai poeti “domenicali“ ma anche ad altri più qualificati) una lunga escursione in un mondo che sembra favolistico, ma che, al contrario, – come penso di aver dimostrato – è invece un mondo più che concreto come illustrano bene i disastri ecologici dei quali veniamo a continua conoscenza e di quelli medici con i quali stiamo facendo i conti quotidianamente.”
Continua la lettura sul blog di Versante Ripido…
Valeria Bianchi Mian, curatrice del blog [PA] POESIE AEREE, è psicoterapeuta di orientamento junghiano e si occupa anche di poesia e letteratura.
Il poema è fitto di simbologia – voluta e accidentale – e lei ne scrive con entusiasmo.
Grazie di cuore!
“Un libro che perturba. Un poema inquietante. La crepa è viva; la crepa vive e pulsa nell’ambiente famiglia. La crepa è lì a ricordare la ferita nella genealogia, lo strappo nel trans-generazionale, l’occasione-breccia nel vivere sociale.
Vulnus dulce, suave malum. […]”
Continua la lettura su [PA] POESIE AEREE…
E’ disponibile il n°31 della rivista di poesia e critica letteraria Euterpe, aperiodico tematico di letteratura online, ideato e diretto da Lorenzo Spurio, nella quale partecipo anche io con una poesia tratta dal mio poemetto Matricària.
La rivista (gratuita) è molto corposa, comprende poesie e saggi, inoltre si può scaricare in diversi formati: Leggi tutto “Rivista Euterpe n° 31”