Oggi, Microcosmi (rubrica da me curata ne L’EstroVerso), pubblica una recensione del libro Rivelazioni d’acqua di Camilla Ziglia (Puntoacapo Editrice, 2021), recensione a firma di Annalisa Rodeghiero.
Grazie di cuore!
“È all’acqua che Camilla Ziglia sceglie di affidare le sue rivelazioni sull’esistere, all’acqua intesa come elemento naturale primigenio ma anche come ambiente naturale d’elezione cui consegnare l’anima per lasciarla andare al fondo e poi elevarla al cielo. È il lago il luogo in cui Camilla, con grazia, invita il lettore a entrare: «Stai qui, senti/ – ti piace? –/ è il mio giardino/ sulla sponda del lago». Sulla sponda, in limine dunque, sulla soglia tanto cara ai poeti dove si percepisce intera la verticalità bidirezionale dello sguardo: l’infinito tumultuoso sotto la superficie, «ventre nero del lago» e sopra, l’infinito cielo «sull’altissimo universo». Il velo d’ordine apparente è lo specchio orizzontale del lago («In superficie la calma/ delle cose compiute») quella terra di mezzo tra terrestre sommerso e celeste riflesso, tra le cose dicibili e quelle intraducibili:
La zona tra due onde
come una molla carica
conserva immobile
la verità dell’acqua
[…]”
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