Poesie marine VI

E’ una serie di poesie scritte ispirandomi alle foto di Giovanni Cecchinato (le trovate qui: Costa Adriatica Nord – Liquido confine)

I castelli di sabbia
(cinti dai fossati
solcati da piccoli
guardinghi caimani)
confinano spesso
con circuiti minori,
dove rotolano i visi
d’estinti corridori;
giochi effimeri e leali,
esposti a ridotti tsunami,
la spiaggia ne vede
in un giorno spuntare
e svanire a milioni.
Li sormontano grandi
cattedrali d’immani
strutture di scivoli,
tubi, opprimono
le rive i quartieri
degli svaghi artificiali,
i bulimici chioschi,
frastuoni di mercanti
nel tempio, pasciuti,
abbronzati ed ignari:
e muta sobbolle
la furia di uragani.

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Poesie marine – V

E’ una serie di poesie scritte ispirandomi alle foto di Giovanni Cecchinato (le trovate qui: Costa Adriatica Nord – Liquido confine)

Lungo le rotte s’incontrano,
in gomitoli occulti
bisticciano, fondono,
e s’accrescono, forti,
l’intenzioni dei venti.
S’incomoda e copre
le intere migrazioni,
lo scirocco ha carrozze
stipate di bizze africane;
da sud-est, caldo, respira
e, all’impeto passato,
sputano i fiumi strapazzati
le piante divelte alla foce.

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Poesie marine – IV

E’ una serie di poesie scritte ispirandomi alle foto di Giovanni Cecchinato (le trovate qui: Costa Adriatica Nord – Liquido confine).

IV.

Si salvano i costrutti
pensati ad armi pari:
se tagliano sottili
l’onda o la forza dei venti,
la tempesta, soltanto,
sferzando li piega
e resistono a mare.
Attorno alle lingue,
che portano al largo
solide radio stazioni,
spezzano i frangiflutti,
coi tetrapodi burrasche.

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Poesie marine – III

E’ una serie di poesie scritte ispirandomi alle foto di Giovanni Cecchinato (le trovate qui: Costa Adriatica Nord – Liquido confine).

III.

S’ergono i bastioni
e nemmeno possiamo,
nel senso letterale,
paventare il nemico.
La duna artificiale,
ricoperta dai teli,
difende le spiagge
dal padre, e costui,
che inghiotte come Crono
i figli minacciosi,
dalle creme solari difende
il potere stabilito.

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Poesie marine – II

E’ una serie di poesie scritte ispirandomi alle foto di Giovanni Cecchinato (le trovate qui: Costa Adriatica Nord – Liquido confine).

II.

Le procelle invernali
(orfane del gioco estivo
di travolgere e succhiare  
al largo gl’uomini e le navi)
a svellere s’appagano
le strutture dei lidi.

Vano il patteggiare

dell’uomo col mare;
ogni cosa sulla costa
traballa, tentenna,
s’aggiusta e dunque,
rinforzata, trema.

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Poesie marine

E’ una serie di poesie scritte ispirandomi alle foto di Giovanni Cecchinato (le trovate qui: Costa Adriatica Nord – Liquido confine).

I.

Quando caccia il mare

la peluria di bruma,
e carezza le sabbie
svogliato di mattina, 
c’intenerisce e dondola,
con sciacquii di respiro
assonnato, cullato,
e s’inclinano appena 
i gusci di telline, i radi 
ciottoli che piano,
nell’impasto della spiaggia,
producono la sabbia. 

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