[fotografia di Giorgia Monti – A ben guardare]
E’ una piacevole sensazione leggere che La crepa madre susciti visioni molto differenti fra i vari lettori.
Questa è l’interpretazione di Luigi Paraboschi, che ringrazio di cuore.
Grazie anche a Claudia Zironi.
“[…] Un lungo pellegrinaggio quello di Tosetti, capace di esporre e sostenere con tenacia e con forza poetica (la parte in versi è quasi completamente composta da ottonari e possiede una ricchezza linguistica da fare invidia non soltanto ai poeti “domenicali“ ma anche ad altri più qualificati) una lunga escursione in un mondo che sembra favolistico, ma che, al contrario, – come penso di aver dimostrato – è invece un mondo più che concreto come illustrano bene i disastri ecologici dei quali veniamo a continua conoscenza e di quelli medici con i quali stiamo facendo i conti quotidianamente.”
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