Poetarum Silva ospita la mia nota di lettura al libro di Elvio Ceci, Cantare del deserto ( Pietre Vive, 2020). Grazie di cuore alla redazione.
“Ho espresso più volte e pubblicamente la mia ideale contrapposizione alla cosiddetta “poesia sociale” e questo non perché non ne riconosca il lampante valore, sia educativo e rivoluzionario, sia prettamente letterario (che riguarda cioè la forma del verso).
La storia umana è costellata da libri messi all’indice, bruciati, confinati in antri inaccessibili e tutto ciò a causa della potenza chiarificatrice e sovversiva della parola.
Il mio (peraltro morbidissimo) antagonismo è dovuto unicamente al senso di pericolo che mi incute il tentativo di incanalare il verso in una precisa direzione […]”
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