Su Poetarum Silva, la mia recensione di Paternalia di Stefano Bortolussi:
“Gli scrittori si dividono (immaginando che accettino di essere così divisi) in due gruppi: il più ristretto, formato da quelli che sono stati capaci di tracciare nuovi cammini nella letteratura, il più numeroso, quello formato da chi arriva da dietro e si serve di questi cammini per il proprio viaggio […]».
Così si esprimeva il compianto José Saramago in un post del blog “Quaderno di Saramago”, curato nella versione italiana da Massimo Lafronza.
Sebbene io sia consapevole di scomodare un gigante che scrive di un altro gigante (Gabo), mi permetto di utilizzare questa immagine per descrivere il lavoro di Stefano Bortolussi, che con sana ostinazione (il buon Dio gliela preservi), dopo aver aperto il suo personale sentiero letterario, lo prosegue senza alcun tentennamento […]”
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