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Mi colgo all’improvviso affratellato
alle montagne, senza che mi abbia
punto mai l’idea dell’arrampicata,
neppur di risalire il sentiero, che dolce
ci conduce dal borgo fino al kòilon:
un prato che s’inclina verso il lago.
Questo palpito esteta batte l’alba,
quando il buio si ritrae, degrada,
piano appare il monte cupo, dorme,
dipinta è la pineta e la sua calma
balsamica, nel mentre m’allontano:
del solo sentimento sono pago.