Le domeniche quiete,
si stagliano le cime
di roccia, altere,
davanti ai cieli muti
e piano il pomeriggio
vira e si fa bigio.
Oltre l’ordine,
ineffabili, le selve
tramandate dove
s’incontrano i pensieri
ferini e degli Dèi,
le nostre case,
incompiute e cupe,
nei sogni.