Con il manto argentato l’attendevi
– amico – il verso d’auto e nella corte
raccattavano bimbi sassi bianchi
e chiodi arrugginiti e storti, proprio
come scrisse Yukio, nella stella mia
meravigliosa accade.
Allora quello strano far da cane
d’un gatto, vero scettico, innestava
il riso delle genti grossolane,
inclini a ripagare le bestie con gli avanzi:
le croste di formaggio, il secco palco
del cervo abbandonato, il canto del fringuello
maschio imprigionato.