Sfere

A tutto ci s’abitua, alla pompa
irrispettosa del cuore,
gl’imperscrutati segni di Melquíades,
che vela i calcoli
dietro a scarabocchi personali
e nasconde profezie.
Allora: passeggiavi tu di lato
– piccoli i crateri dell’asfalto,
giocavi attenta ad evitarli,
col passo sincopato
che assumono i bambini –
e m’incroci e promani
infame quel pensiero tuo colloso.
Quando mai m’accorsi?
Dice si trapassi in sfere,
perfette, equidistanti
i punti che daranno
a tutti un moto proprio.

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