Tre poesie per mia madre – I

 

Ricordi quando
i
nterrammo i crochi?
L’intimo conforto
– mai lo confessammo –
nel veder che sbocci
l’incipiente primavera
da essi precorsa,
si liquefa in nulla,
ma il bulbo permane.

Il puntiglio col quale
scortichi maestra
l’asparago selvatico,
l’arte paziente
che tutti non sanno,
di serbare il tempo
ch’è dovuto ai gesti,
t’ammanta d’un’aria
svanita, quasi perduta.

*

Con olio e limone
a splendere cosparsa,
crogiolando al lago
e quando il pesce pure
diffida l’acqua ch’è rafferma,
fra gli schiocchi rari
– il canneto, sempre,
 fitto è la frescura –
la tinca colsi nei pantani.

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