La crepa madre ha vinto il primo premio alla IX Edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana.
Un grazie di cuore a organizzazione e giuria, ma sempre va un ringraziamento al mio editore, che ha avuto il coraggio di pubblicare questo libro e ad Ale + Ale, per la splendida copertina e per le immagini interne.
Mi permetto di rubare alcune parole scritte dall’editore (Antonio Lillo), nella newsletter della casa editrice, a proposito della vittoria; parole che condivido totalmente, ma che vivo soprattutto con la serenità di chi ha lavorato sodo per un progetto un poco folle… e che ci sta regalando dei frutti:
“[…] l’opera di Carlo è intrisa, proprio in senso dantesco, di un amore smisurato per la parola, che si esprime in un uso disinvolto e quasi barocco nella sua abbondanza di un vocabolario ricercato – quindi lontanissimo da qualsiasi prescrizione delle odierne scuole di scrittura. A qualcuno, proprio per questo suona un po’ agé, ma solo perché tale ricerca cozza contro le nuove forme espressive che prediligono la velocità e quindi: vocabolario semplice, forma rapida ed epigrammatica, emotività istintiva di presa immediata. È il tempo dell’haiku formato IG questo.
[…]
mi riesce difficile spiegarmi come operazioni simili nello spirito, vedi quelle realizzate da Michele Mari in libri come Io venia pien d’angoscia a rimirarti o da uno scrittore per me geniale come Ezio Sinigaglia che ha scritto L’imitazion del vero (TerraRossa) in puro stile boccaccesco e con linguaggio finto-cinquecentesco, vengano accolte con maggiore attenzione di un libro come La crepa madre che a suo modo, cioè in versi, si muove nello stesso solco. Una ricerca che, attraverso uno stile antinovecentesco, prova a opporsi alla dimensione ombelicale di molta della letteratura che si fa oggi.[…]”.
Ed allora… Grazie ancora, Tonio!