Sulla collina
Chiamavi la mattina, raccontavi
del sonno frammentato, infimo, breve,
sorbivi la mia scarna conferenza
enfatica sui nostri meridiani
(dicono, sai, che i morti sezionati
ci neghino risposte sui misteri).
Dormi bene ora, l’aria di collina
gela – sono scheletri i peri – e scesa
s’attaglia la nebbia al galoppatoio.
Sveglia le volpi potresti svisare:
balugina l’occhio astuto, riemerge
dal bosco cupo, lesto corre un gatto di luco.