Quando manca un poeta,
ci si stringe fra noi
– l’armata sparuta –
e rivengono sbiaditi
gl’intimi lumi,
fiochi e marginali,
delle buffe concessioni.
Mio padre che avvampa
il fuoco a Natale,
quel giorno soltanto
s’incorna intenerito
e quando alla corte
s’attendono l’esequie,
i musici modesti,
nel torrido anno,
strisciano coi piedi
solchi nelle ghiaie.
Al fresco della vecchia
prozia del morto
s’abbuffa il bambino;
capiente insalatiera,
cipolla solforosa,
è luglio in quel brodo,
sugoso pomodoro.