Una piazza antica,
ci porto un amico lontano
e zampetta, fra gli altri,
un monco piccione.
Andremmo a ridacchiare
di cose andate,
mangiando coniglio
in porchetta e patate.
Amico mio,
questa piazza non ho.
Categoria: poesia
La mia domenica
come un fradicio e antico
albero morto nel bosco.
A nord ostenta una florida barba di muschio
e le braccia possiede,
a questi s’appressano
tutt’intorno lumache
ben lustrate per la festa,
per il giorno del riposo.
Odono forse campane,
che per me sono mute.
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Due ore
Due sono le ore
(tutt’altro che infinite),
che s’inseguono in avanti
e come passi a ritroso
scontrose anche procedono,
ma inciampano distratte
in reconditi e lontani
fossili accidenti.
Lanterne
ma una scampò ed i venti curiosi,
che tagliano e irridono tavolieri e gole,
verticali s’annodano intubati
e sbocciano dall’occhio corolle
immani e imbronciati solinghi
un raggio infilano ognuno
sazi mirando il proprio cantone,
per tanto daffare s’addormono
e lei galleggiò fino ai mari incoscienti,
ché la videro spiriti forse satolli.
Rozzi interrogativi intorno al tempo
Premesso che, a mio modesto avviso, non è possibile andare a ritroso nel tempo; ciò che è teroicamente fattibile è avanzare.
Soo no se l’è;
ma el vedi scapà via.
Disen i studios
Che l’è propi
L’orelogg del mond;
i bastian contrari
disen che ‘l ghè no;
che l’è tuta fantasia.
Mi legi i lor matatt,
e me se tiri matt
ma mi el soo no se l’è,
el vedi scapà via.
***
Il tempo
non so cos’è,
ma lo vedo scappar via.
Dicono gli studiosi
che sia proprio
l’orologio del mondo;
i bastian contrari
dicono che non c’è,
che è tutta fantasia.
Io leggo le loro mattate
e mi tiro matto;
ma io non so cos’è,
lo vedo scappar via.
Revisione ortografica a cura di Marco Bertoli
Sindrome di Tomas-Tranströmer
Creazioni
Generatore di poesie Bondiane
Si, perché la poetica del Ministro può essere imitata solo da un potente microprocessore. Nessun umano può tanto.