Enea Roversi, che conobbi di persona a Bologna, mi diede utili consigli sui tortellini; dove mangiarli e come (mai chiederli “asciutti” in un’osteria verace bolognese).
A parte ciò, che è già molto per le mie inclinazioni, scrisse sul suo blog del mio libro Wunderkammer, ed ora si ripete con La crepa madre.
Io lo ringrazio di cuore!
“[…]Una precisione matematica, per non dire chirurgica, quella di Tosetti e si può ben immaginare il grande lavoro di costruzione e di rifinitura operato dal poeta, il quale del resto ha dichiarato che il libro è frutto di un lavoro durato tre anni.
L’uso del settenario e dell’ottonario, delle rime, il ricorso talvolta a termini desueti o arcaici, la costante ricerca della musicalità del verso, la commistione tra realtà e fantasia: sono questi a mio avviso gli ingredienti principali del lavoro di Tosetti.[…]”.
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