È proprio del cupo, è della notte,
fra le traviste palme,
di yucca le ampolle,
I verdi sempre della
costa, che m’abbaglio
mi ignori Lachesi
e fine non computi
al germe, solo dischiuso, dell’Alfa.
Tu persino, amico, mi presenti
dell’unicamente nato al pari,
ma pure lo furono i sepolti
ch’ora s’accalcano sopra
i muri che ombreggiano Matisse.
Mese: Settembre 2018
Pangea
Oggi, su Pangea, rispondo alle domande del caro Gabriele Galloni, che ringrazio di cuore (insieme alla redazione, naturalmente).
Grazie!
Primule
Una vecchia poesia che non mi piaceva. Ora, inspiegabilmente, mi piace.
Primule
Finalmente nella vasca
t’immergi a casa mia
e neppure il vociare lontano,
che godiamo delle piccole cose,
odo più come ricordo
delle lunghe notti distratte;
sono cani nel buio
i latrati dei fantasmi,
sono umidi ragni carnosi.
Mentre ti lavi, con profumo
d’incenso e di cipresso,
uno squarcio scintilla
nelle nubi, è l’attesa:
che delle primule il giorno
spietato v’uccida.